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Tron Saga, dall’immaginario della rete alla cyber-vigilanza. Nel 1982, il film Tron di Steven Lisberger ha proiettato per la prima volta il pubblico all’interno di un computer, creando un universo digitale fatto di circuiti e identità. Il protagonista, Kevin Flynn (Jeff Bridges), programmatore brillante, veniva risucchiato nel mainframe di ENCOM, scoprendo un mondo dove i programmi avevano personalità e un ordine gerarchico governato da un’Intelligenza Artificiale.

Il Primo Cyber Film e le Minacce Interne

Tron è stato il primo vero film cyber della storia, dando una connotazione visiva alla parola cyberspazio come realtà parallela fatta di dati. L’opera poneva un accento marcato su temi come l’etica del controllo e i rischi delle minacce interne, concetti oggi centrali nella sicurezza informatica.

Nel contesto odierno, Tron è una perfetta parabola sulla gestione degli insider threat. Flynn, ex dipendente con accesso privilegiato, rappresenta l’utente che ogni azienda teme: chi possiede conoscenze tecniche elevate e motivazioni personali. Il Master Control Program che lo scopre può essere letto come la versione primordiale di un moderno sistema SIEM o SOAR con capacità di rilevamento comportamentale, che, travalicando i propri limiti, diviene esso stesso una minaccia. Quella che appare come una ribellione informatica è, in chiave cyber, un caso da manuale di fallimento nella segmentazione dei privilegi e abuso di credenziali. Flynn è l’anomalia di sistema nata dal mancato equilibrio tra tecnologia e governance.

Tron: Legacy e la Coscienza dell’Algoritmo

Ventotto anni dopo, nel 2010, Tron: Legacy ha provato ad aggiornare il discorso. Il figlio di Flynn, Sam, catapultato nel mondo digitale per ritrovare il padre, scopre un Grid ipertecnologico e popolato da cloni digitali. La trama riflette l’emergere del concetto di Intelligenza Artificiale autoreferenziale, oggi centrale nei sistemi di machine learning capaci di prendere decisioni autonome.

Flynn e CLU rappresentano le due polarità: il creatore e la sua creazione, in conflitto per il controllo dell’informazione. È la stessa dinamica etica che oggi domina il dibattito sul bilanciamento tra l’uomo e l’algoritmo, tra la governance umana e gli automatismi di rete che agiscono in autonomia. La distanza emotiva tra padre e figlio si lega a doppio filo con le tematiche di limite tecnologico ed etica dell’IA.

Fusione Biologico-Digitale e Vulnerabilità Future

Oggi, le aziende esplorano l’impianto di chip cerebrali per connettere mente e macchina. È la realizzazione tangibile di ciò che Tron aveva intuito: la fusione tra biologico e digitale, tra coscienza e codice binario. Questa fusione, tuttavia, apre nuove vulnerabilità, dalla neurosecurity ai rischi etici di un’interfaccia uomo-macchina potenzialmente manipolabile. L’universo di Tron diventa un laboratorio concettuale per osservare il confine sempre più labile tra utente e sistema.

Tron: Ares e la Minaccia Algoritmica

L’arrivo di Tron: Ares coincide con una trasformazione senza precedenti nel cyberspazio reale, guidata dall’IA generativa e dall’automazione dei processi critici. Se il primo Tron mostrava la nascita del controllo informatico, e Legacy la coscienza dell’algoritmo, Ares potrebbe esplorare il punto in cui l’Intelligenza Artificiale diventa attore decisionale globale. Tron Saga, dall’immaginario della rete alla cyber-vigilanza.

Questo solleva il rischio di minacce interne non più umane, ma algoritmiche. Non più l’ex dipendente frustrato, ma un sistema addestrato male o corrotto, capace di alterare processi, decisioni e la percezione stessa della realtà.

Vigilanza e Consapevolezza Digitale

Nel linguaggio della sicurezza informatica, la parola chiave resta “vigilanza”. Essere vigili non significa solo difendersi dalle intrusioni esterne, ma comprendere il funzionamento e i limiti dei sistemi che costruiamo. Flynn combatteva “per gli utenti”; oggi la domanda è se gli utenti abbiano ancora il controllo sulle reti che li governano. Nel 1982 la domanda era filosofica; nel 2025 è tecnica, etica e strategica insieme.

Tron non è solo un film cult, ma una parabola costante sulla trasparenza algoritmica, la fiducia digitale e la sorveglianza reciproca tra uomo e macchina. Se Ares saprà cogliere questo spirito, ci ricorderà che la cybersicurezza è una nuova forma di consapevolezza: la capacità di navigare nel codice senza dimenticare chi lo ha scritto.

Articolo in collaborazione con Lorenzo Raimondo, Managing Director di Observere