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Dopo anni di collaborazione con organizzazioni terze per il fact-checking, Meta ha annunciato la chiusura del programma dedicato alla verifica delle notizie negli Stati Uniti. La decisione rappresenta una svolta significativa nella gestione delle informazioni sulla piattaforma, spostando l’attenzione verso un nuovo approccio partecipativo: arrivano le “Note della Community”, ispirate al modello già in uso su X (ex Twitter).

Verso un modello collaborativo

Al posto del fact-checking tradizionale, Meta intende sperimentare un sistema di “note” pubblicate dagli utenti, con l’obiettivo di contrastare la disinformazione in modo più diretto e partecipativo. Si tratta di una funzione che permetterà agli utenti di aggiungere contesto ai post pubblici, indicando se una notizia è fuorviante o incompleta, supportando le loro osservazioni con fonti attendibili. Le note verranno mostrate solo se un gruppo eterogeneo di revisori concorda sulla loro utilità, cercando così di ridurre polarizzazioni e abusi del sistema.

La scelta arriva in un momento particolarmente delicato, in vista delle elezioni presidenziali del 2024 negli USA, e ha sollevato interrogativi sull’efficacia del nuovo approccio nel contrastare la disinformazione virale.

Intelligenza artificiale, nuove funzioni e privacy

Contestualmente a questo cambiamento, Meta continua ad ampliare l’integrazione della propria intelligenza artificiale su tutte le sue piattaforme. Dopo l’esordio su WhatsApp, l’assistente intelligente di Meta – Meta AI – arriva anche su Instagram, Facebook e Messenger, potenziato dalla nuova versione del modello linguistico LLaMA3.2.

L’assistente è accessibile attraverso le aree di messaggistica delle app: su Instagram compare nella barra di ricerca dei messaggi diretti; su Facebook è attivabile sia dall’app principale che da Messenger. Per utilizzarlo, è necessario aggiornare l’app all’ultima versione disponibile su dispositivi Android o iOS.

Meta AI è in grado di rispondere a domande, offrire suggerimenti personalizzati, proporre frasi motivazionali, aiutare nella scrittura di testi, nella traduzione e nella pianificazione di attività quotidiane. Tuttavia, non supporta ancora la generazione di immagini o l’integrazione con app esterne.

Esperienza mobile completa, uso da browser limitato

L’esperienza d’uso è ottimizzata per smartphone. Su browser, invece, persistono diverse limitazioni: su Facebook web, ad esempio, la chat con Meta AI potrebbe non essere disponibile, mentre su Instagram desktop si può solo visualizzare l’assistente, senza possibilità di interazione attiva. Inoltre, rispetto a WhatsApp, mancano alcune funzioni come l’inoltro diretto dei messaggi da altre conversazioni.

Protezione dei dati e addestramento dell’IA

Meta ha chiarito che l’assistente AI non ha accesso ai contenuti privati degli utenti. Tuttavia, le interazioni possono essere utilizzate per migliorare il sistema, almeno fuori dall’Unione Europea. I contenuti pubblici pubblicati sulle piattaforme possono contribuire all’addestramento dell’IA. Gli utenti possono cancellare le conversazioni in qualsiasi momento e, per rimuovere definitivamente i dati raccolti, è disponibile un modulo ufficiale.

Una doppia sfida per Meta

Tra l’adozione dell’intelligenza artificiale e il ridimensionamento del fact-checking, Meta sembra puntare su una maggiore responsabilizzazione degli utenti. Tuttavia, questa strategia solleva questioni complesse su privacy, efficacia e controllo della disinformazione, specialmente in vista di eventi cruciali come le elezioni americane. Il successo di questa nuova fase dipenderà dalla trasparenza del sistema, dalla qualità delle informazioni condivise dagli utenti e dalla capacità dell’IA di supportare – e non sostituire – il pensiero critico.