L’iniziativa ergoCub prevede l’utilizzo di un approccio integrato delle tecnologie all’attività lavorativa quotidiana
In Europa, e soprattutto in Italia, l’Intelligenza Artificiale e la robotica stanno lavorando in sinergia con lo scopo di proteggere la salute dei lavoratori, in un momento storico in cui le malattie professionali continuano ad essere un problema persistente. Per queste ragioni, è importante che la ricerca trovi nuove soluzioni che permettano di abbassare i casi legati a disturbi muscolo-scheletrici, causati da attività lavorative che richiedono uno sforzo fisico intenso.
È proprio a queste richieste che cerca di rispondere il progetto ergoCub, iniziativa sviluppata da INAIL e dall’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), scelta dalla Global Partnership on Artificial Intelligence (GPAI). Essa è un’iniziativa che mira a trasformare radicalmente la prevenzione dei rischi biomeccanici, grazie all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale e della robotica.
Il progetto ergoCub ha aperto una collaborazione anche con IPSOS, società specialista in ricerche di mercato e sondaggi politici. L’obiettivo di tale cooperazione è quello di valutare l’accoglienza e l’accettabilità delle tecnologie indossabili e dei robot umanoidi.
La tecnologia come aiuto sul lavoro
L’iniziativa ergoCub prevede l’utilizzo di un approccio integrato delle tecnologie all’attività lavorativa quotidiana.
La tuta sensorizzata iFeelI è tra i dispositivi indossabili parte di questa iniziativa tecnologica in grado di monitorare in tempo reale gli sforzi e i movimenti del corpo di chi la indossa. Tali dati, analizzati da sofisticati algoritmi di Intelligenza Artificiale, permettono di identificare i movimenti a rischio e di fornire avvisi immediati.
Vengono elaborate le informazioni dei sensori per anticipare lo sforzo muscolo-scheletrico della persona e viene allertato il lavoratore con una vibrazione, prevenendo così il rischio di infortunio o affaticamento.
A integrare questo sistema di prevenzione, vi sono i robot umanoidi collaborativi progettati per affiancare gli operatori umani nelle attività più pesanti o ripetitive. Non si è pensato a tali tecnologie per sostituire le persone, ma per assisterle, alleggerendo il carico di lavoro fisico e riducendo il rischio di infortuni.
Questi robot sono in grado di riconoscere oggetti e azioni, risultando ottimali per ambienti industriali e ospedalieri, dove la flessibilità e la versatilità sono caratteristiche fondamentali.
La ricerca sul campo
Per garantire che queste soluzioni non rimangano solo un’idea, il progetto ergoCub sta conducendo una rigorosa sperimentazione sul campo.
Nei laboratori INAIL di Genova e Monte Porzio Catone sono stati ricreati due scenari lavorativi per valutare l’accettabilità delle tecnologie indossabili e delle attività in collaborazione con i robot umanoidi.
Questi test non sono gli unici che sono stati condotti, ma il progetto è stato testato anche in un contesto lavorativo reale come quello presso gli aeroporti di Roma.
Le ricerche sul campo e in laboratorio hanno permesso la creazione di un protocollo sperimentale da presentare al comitato etico per avere l’approvazione di validità riguardo le tecnologie sviluppate.
Inoltre, i risultati ottenuti porteranno a migliorare la morfologia e il design dei robot e delle tecnologie indossabili, con il fine di renderli maggiormente efficaci.