In un’epoca in cui il valore della prova digitale è sempre più centrale, GetNut si propone come un vero e proprio “scudo legale” per chiunque debba inviare e condividere file importanti. A raccontarci la visione e l’innovazione alla base del progetto è Giuliano Palombo, CEO e Marketing Manager di GetNut: «GetNut è un’assicurazione. Ti garantisce che, anche a distanza di anni, potrai dimostrare che il file che hai inviato è esattamente quello che è stato ricevuto».
Funzionalità di GetNut
GetNut, è il nuovo servizio che permette di certificare, non solo i file di grandi dimensioni ma anche ogni scambio di allegati, garantendo la corrispondenza esatta di ciò che è stato inviato rispetto a ciò che è stato ricevuto.
Grazie all’integrazione con PEC, SPID e, soprattutto, a un brevetto innovativo, GetNut è in grado di assicurare: autenticità del contenuto, corrispondenza tra file inviato e ricevuto, identità certificata del mittente e del destinatario, data e ora precise di invio, consegna, ricezione, upload e download. In altre parole, GetNut non si limita a “spedire” un file, ma soprattutto lo protegge, lo certifica e lo rende inoppugnabile anche sul piano legale.
Come chiarisce Palombo, la PEC da sola non basta. La sentenza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione n. 28452 del 5 novembre 2024 ha chiarito che la notifica a mezzo PEC non è valida senza la ricevuta di avvenuta consegna (RdAC), anche in caso di mancata consegna per saturazione della casella del destinatario. «È da qui che nasce GetNut. Perché copre proprio questa esigenza: dare validità forense anche agli allegati, senza necessariamente firmarli digitalmente».
Con GetNut, ogni file viene sottoposto a funzione hash, un’impronta digitale che garantisce l’integrità e la non alterabilità del contenuto. Una seconda PEC, inviata automaticamente al mittente al momento del download, certifica il completamento dello scambio. Tutto questo processo permette la creazione di una prova informatica e giuridica, in grado di tutelare in ogni sede l’origine e l’autenticità di un file.
Immediato e accessibile a tutti
GetNut è pensato per essere immediatamente accessibile anche a chi non ha competenze tecniche avanzate, come sottolinea Giuliano Palombo: «Questa novità cambia significativamente il livello di sicurezza e tranquillità per i professionisti e le aziende che hanno a che fare con il diritto d’autore e la proprietà intellettuale o che, più semplicemente, condividono il proprio lavoro attraverso l’invio di file digitali».
Il servizio si presenta come una piattaforma all-in-one, simile nell’uso a un normale provider di posta elettronica, ma con anche la certezza di poter provare legalmente l’invio e la ricezione di uno specifico file. Inoltre, la certificazione non ha scadenza, e non è necessario che il destinatario abbia un account o una PEC. Palombo specifica: «Un grande vantaggio per gli utenti è proprio la possibilità di inviare anche indirizzi email ordinari, senza PEC. Il valore legale è lo stesso».
Per chi è utile GetNut
Le applicazioni di GetNut sono trasversali. Un avvocato che gestisce documenti riservati, un’agenzia che invia progetti creativi, uno studio tecnico che condivide rendering o file CAD, un autore che trasmette opere inedite, una software house che condivide codice sorgente: in tutti questi casi, sapere cosa è stato inviato, a chi, e quando, con certezza, fa la differenza.
«So esattamente quando l’hai aperta, se hai scaricato il file, e se il file funziona. È molto più di una ricevuta di ritorno: è tracciabilità garantita» spiega Palombo.
Inoltre, non è necessario che il destinatario sia registrato su GetNut. Infatti, il servizio funziona anche con utenti esterni, purché venga effettuato il download secondo la procedura certificata.
Prossimi sviluppi
La piattaforma, progettata da GetSRL, è già online e in uso, ma lo sviluppo continua. Tra le prossime implementazioni è in arrivo un plugin per Outlook/Office 365, pensato per integrare GetNut nel client di posta più diffuso al mondo, semplificando ulteriormente l’utilizzo del servizio.
Giuliano Palombo conclude: «Abbiamo cominciato da un’esigenza reale e siamo arrivati a creare una piattaforma che oggi è già funzionante. E non ci fermiamo qui».