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Le nostre città sono in fermento, animate da una trasformazione silenziosa ma rivoluzionaria: la smart mobility. Si parla di un vero e proprio approccio integrato alla mobilità urbana, emerso nei primi anni 2000 in parallelo al concetto di smart city. L’obiettivo è rendere i sistemi di trasporto più efficienti, ecologici e in perfetta sintonia con le nuove tecnologie digitali.

L’impatto di questa evoluzione è tangibile e in costante crescita. Secondo la più recente ricerca dell’Osservatorio Connected Car & Mobility della School of Management del Politecnico di Milano, il mercato italiano rivolto alla mobilità smart ha raggiunto i 2,9 miliardi di euro nel 2023, segnando un notevole incremento del 17% rispetto all’anno precedente.

Cosa definisce la Smart Mobility?

La smart mobility va ben oltre la semplice introduzione di veicoli elettrici o piste ciclabili. È un ecosistema complesso, che intreccia tecnologia, infrastrutture, soluzioni di mobilità innovative e, naturalmente, le persone. Il suo fine ultimo è offrire un’esperienza di spostamento fluida e senza interruzioni caratterizzata da flessibilità, integrazione, sicurezza, convenienza e accessibilità “on-demand”.

Un futuro proiettato a città più vivibili

La smart mobility si fonda su un insieme di principi chiave che ne guidano l’evoluzione: la flessibilità nel fornire molteplici opzioni di trasporto, l’efficienza per raggiungere una destinazione, l’integrazione di tragitti senza interruzioni tra mezzi diversi, l’adozione di tecnologie pulite, la sicurezza per ridurre incidenti, l’accessibilità e i benefici sociali per contribuire a una migliore qualità della vita urbana.

Uno dei principali motori dietro l’implementazione della smart mobility è la necessità di combattere il traffico e l’inquinamento, problemi che affliggono metropoli in tutto il mondo, causando ingenti danni economici (oltre 63 miliardi di euro annui a livello globale). 

La smart mobility risponde a queste sfide attraverso diverse soluzioni innovative che comprendono la sharing mobility, la micromobilità e l’uso di veicoli elettrici.

L’Impegno dell’Italia e le sfide normative

Il mercato della mobilità smart ha raggiunto nel 2023 i 2,9 miliardi di euro, grazie a 16,9 milioni di auto connesse. A livello amministrativo, oltre l’83% dei comuni italiani con più di 15mila abitanti considera la smart mobility fondamentale, tanto che nel 2023 il 53% dei comuni ha avviato progetti con la mobilità elettrica (88%) e la sharing mobility (72%). Inoltre, i finanziamenti rivolti alle sperimentazioni sulla guida autonoma (31%) e la Mobility as a Service (MaaS, 16%) dimostrano come la vivibilità della mobilità urbana stia diventato un argomento importante su cui investire.

Il concetto di Mobility as a Service (MaaS), trasforma la mobilità da un insieme di singoli spostamenti a un servizio omnicomprensivo con abbonamenti o “pay per use”. Progetti come “MaaS 4Italy”, sostenuti da 16 milioni di euro del PNRR nel 2023, mirano a espandere l’uso della mobilità integrata nelle metropoli italiane. Un esempio ne è la città di Bologna, che con un’unica app permette di pianificare, prenotare e pagare autobus, treni, taxi, bici e monopattini.

Smart mobility e smart city

Il concetto di smart city è intrinsecamente legato alla smart mobility, in quanto, una città “intelligente” abbraccia l’innovazione e la rivoluzione digitale, offrendo infrastrutture e soluzioni di mobilità all’avanguardia. Aziende come InfoBlu, leader italiano dell’infomobilità, ne sono un esempio, fornendo soluzioni per la gestione del traffico e l’informazione ai viaggiatori. La mobilità sostenibile, con la green mobility, ha l’obiettivo di promuovere auto elettriche, piste ciclabili, riduzione del traffico e dell’inquinamento per migliorare la qualità della vita e rendere la mobilità accessibile a tutti.

Anche il mobile payment gioca un ruolo cruciale per la smart mobility. La digitalizzazione dei ticket e dei pagamenti sta già rendendo più efficiente l’accesso ai servizi di trasporto pubblico, parcheggio, car sharing e ricarica elettrica. La funzione che rivoluzionerà il settore nei prossimi cinque anni sarà l’avvento del “pay as you travel” basato sulla localizzazione della posizione.