La Memoria 5D eterna rappresenta una rivoluzione nel campo dell’archiviazione digitale, promettendo di conservare informazioni per 13,8 miliardi di anni. Sviluppata dai ricercatori dell’Optoelectronics Research Centre (ORC) dell’Università di Southampton, questa tecnologia utilizza vetro nanostrutturato per garantire una stabilità dei dati senza precedenti, superando i limiti fisici dei supporti magnetici e ottici tradizionali. [Fonte ufficiale: University of Southampton].
In Sintesi
- Durata: 13,8 miliardi di anni a temperatura ambiente (25°C).
- Capacità: Fino a 360 Terabyte su un singolo disco di vetro.
- Resistenza: Integrità dei dati garantita fino a 1.000°C.
Come funziona la Memoria 5D eterna
Il processo di scrittura si avvale di un laser a femtosecondi che emette impulsi di luce estremamente brevi e intensi. I dati vengono impressi su tre strati di punti nanostrutturati separati da soli cinque micrometri. A differenza dei comuni CD, la Memoria 5D eterna codifica le informazioni in cinque dimensioni: le tre coordinate spaziali (X, Y, Z) unite alla dimensione e all’orientamento delle nanostrutture. [approfondimento sulle tecnologie laser].
Resistenza estrema e capacità di archiviazione
La scelta del vetro di quarzo non è casuale. Questo materiale conferisce al supporto una resistenza termica eccezionale, permettendo alla struttura di rimanere intatta fino a temperature di 1.000°C. Con una densità di archiviazione che permette di ospitare 360 TB su un piccolo disco, questa tecnologia risolve il problema del “deperimento digitale” che affligge gli attuali hard drive e server.
Il futuro dei dati con la Memoria 5D eterna
Le potenzialità della Memoria 5D eterna sono state già testate per la conservazione di documenti fondamentali dell’umanità, come la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e la Bibbia di Re Giacomo. Questa innovazione si propone come lo standard definitivo per archivi nazionali, musei e istituzioni scientifiche che necessitano di preservare la conoscenza per le civiltà future.



