WhatsApp banna ChatGPT e Copilot: l’Antitrust indaga Meta. Meta, la società madre di WhatsApp, ha introdotto cambiamenti significativi nei suoi termini di servizio per le soluzioni business, delineando un futuro in cui l’ecosistema di messaggistica sarà dominato dal proprio assistente di intelligenza artificiale. Le nuove clausole vietano la distribuzione di servizi chatbot AI di terze parti come funzionalità principale sulla piattaforma, una mossa che costringerà i principali concorrenti come ChatGPT di OpenAI e Copilot di Microsoft ad abbandonare progressivamente l’ambiente WhatsApp. Questa strategia di esclusività, volta a consolidare la posizione di Meta AI, ha immediatamente sollevato preoccupazioni nel settore, portando all’intervento delle autorità garanti per la concorrenza.
In Sintesi
- WhatsApp Banna i Concorrenti: Meta ha aggiornato i termini di servizio business vietando la distribuzione di chatbot AI di terze parti (come ChatGPT e Copilot) come servizio primario.
- Esclusiva per Meta AI: La mossa mira a garantire l’esclusività per l’assistente proprietario, Meta AI, all’interno della piattaforma di messaggistica.
- Indagine Antitrust: L’AGCM italiana ha avviato un’istruttoria per presunto abuso di posizione dominante (Articolo 102 TFUE), temendo una limitazione della concorrenza e della scelta dei consumatori.
Le Nuove Regole di WhatsApp Business API
L’aggiornamento dei “WhatsApp Business Solution Terms” è il cuore della controversia. Le modifiche stabiliscono che l’utilizzo dell’API Business per offrire servizi di intelligenza artificiale conversazionale dovrà essere progressivamente interrotto se il servizio non è di proprietà o autorizzato da Meta. Di fatto, l’azienda sta esercitando il controllo su quali strumenti di AI possono interagire direttamente con la sua vasta base di utenti business e consumer, un controllo che non sembra estendersi ad altre integrazioni di servizi, ma che è strettamente mirato ai chatbot AI generalisti.
La data limite e l’addio ai chatbot esterni
Le nuove disposizioni non sono immediatamente esecutive, ma fissano una chiara scadenza. I servizi di intelligenza artificiale conversazionale concorrenti avranno tempo fino al 15 gennaio 2026 per adeguarsi o, più probabilmente, per cessare la loro operatività all’interno di WhatsApp. Questa data segna il termine ultimo per l’utilizzo di strumenti popolari come ChatGPT e Copilot tramite le attuali integrazioni business, lasciando di fatto il campo libero alla soluzione interna di Meta.
La Strategia di Meta: Consolidare l’Ecosistema Proprietario (Meta AI)
Questa decisione è una chiara manifestazione della strategia di Meta per posizionare Meta AI non solo come un prodotto complementare, ma come la soluzione di riferimento per l’intelligenza artificiale all’interno del proprio ecosistema (inclusi Facebook, Instagram e WhatsApp). Con una base di oltre due miliardi di utenti, WhatsApp rappresenta una piattaforma di distribuzione ineguagliabile per qualsiasi servizio. Limitando l’accesso ai concorrenti, Meta si assicura che qualsiasi interazione AI futura sulla piattaforma generi dati e traffico unicamente verso i propri modelli.
Le implicazioni per gli utenti e per le aziende
Per gli utenti, questa mossa riduce la possibilità di scelta e la diversità di modelli AI accessibili direttamente da WhatsApp. Per le aziende, l’impatto è più critico. Molte società, grandi e piccole, si affidano all’API Business di WhatsApp per offrire assistenza clienti automatizzata e personalizzata, spesso utilizzando i modelli all’avanguardia di OpenAI o altri fornitori. Queste aziende saranno costrette a migrare i loro servizi AI sull’infrastruttura di Meta o a sviluppare soluzioni alternative per mantenere l’interazione con i clienti sulla piattaforma. WhatsApp banna ChatGPT e Copilot: l’Antitrust indaga Meta
L’Intervento dell’Antitrust Italiana per Abuso di Posizione Dominante
La reazione delle autorità garanti non si è fatta attendere. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) italiana ha avviato un procedimento istruttorio nei confronti di Meta per presunto abuso di posizione dominante, un’infrazione severa ai sensi dell’Articolo 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE). L’AGCM teme che l’esclusione forzata di ChatGPT e Copilot non sia un semplice adeguamento tecnico, ma una restrizione anticompetitiva.
I rischi per la concorrenza e la scelta dei consumatori
vL’indagine si concentra sul rischio che la manovra di Meta possa limitare l’innovazione e la concorrenza nel settore degli assistenti AI, specialmente in Italia dove l’uso di WhatsApp è capillare. L’AGCM valuterà se Meta stia sfruttando la sua posizione dominante nel mercato della messaggistica per imporre condizioni che penalizzino i concorrenti e, di conseguenza, limitino la scelta e i benefici offerti ai consumatori, garantendo un vantaggio sleale e insostenibile a Meta AI. WhatsApp banna ChatGPT e Copilot: l’Antitrust indaga Meta



