Skip to main content

La transizione energetica della Sardegna ha ufficialmente inizio. È stato firmato il Dpcm (Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri) che segna il percorso definitivo per l’addio al carbone sull’isola. Il provvedimento avvia il processo di decarbonizzazione attraverso investimenti strategici in rinnovabili, accumuli e nuove infrastrutture, allineando la Sardegna agli obiettivi del Piano Nazionale Energia e Clima (PNIEC).

Il decreto definisce le opere prioritarie per superare la dipendenza dalle centrali a carbone, come quelle nel Sulcis, e per integrare pienamente l’isola nel sistema energetico nazionale, garantendo al contempo sicurezza e sostenibilità.

Le Misure Chiave del Decreto per la Svolta Energetica Sarda

Il piano si articola su tre direttrici strategiche, ciascuna pensata per risolvere una delle sfide storiche dell’energia in Sardegna.

1. Obiettivo Rinnovabili: Più Eolico, Fotovoltaico e Sistemi di Accumulo

Il cuore della strategia è una forte accelerazione sulla produzione di energia pulita. Il decreto punta a:

  • Incrementare la capacità produttiva da fonti rinnovabili, principalmente eolico e fotovoltaico.
  • Installare sistemi di accumulo energetico (batterie su larga scala) per immagazzinare l’energia prodotta in eccesso e garantire una fornitura costante, superando l’intermittenza delle fonti green.

2. Integrazione e Sicurezza: Il Ruolo Cruciale del Tyrrhenian Link

Per superare l’isolamento elettrico dell’isola, l’infrastruttura fondamentale è il Tyrrhenian Link. Questo progetto di Terna consiste in un doppio elettrodotto sottomarino che connetterà la Sardegna alla Sicilia e alla rete nazionale. I suoi vantaggi principali sono:

  • Aumentare la sicurezza e la stabilità della rete sarda.
  • Permettere alla Sardegna di esportare l’energia rinnovabile in eccesso.
  • Trasformare l’isola in un hub strategico per l’energia verde nel Mediterraneo.

3. Una Transizione Stabile: Il “Gasdotto Virtuale” con GNL e FSRU

Per assicurare una fonte di energia affidabile durante la transizione dal carbone, il decreto introduce una soluzione flessibile basata sul GNL (Gas Naturale Liquefatto). In assenza di un metanodotto fisico, il gas arriverà via mare a:

  • FSRU (Unità galleggianti di stoccaggio e rigassificazione): navi specializzate che trasformano il GNL in gas da immettere nelle reti locali.

Questo sistema di “gasdotto virtuale” garantisce continuità operativa per le industrie e un prezzo del gas in linea con il mercato nazionale per tutti i consumatori sardi.

In sintesi, il nuovo decreto non solo programma la fine del carbone, ma definisce un modello di sviluppo energetico per la Sardegna basato su sostenibilità, innovazione e integrazione, aprendo la strada a un futuro di maggiore efficienza e autonomia energetica.

Fonti: Firmato il decreto, addio carbone in Sardegna

altri contenuti come questo: Link