Nel cuore della rivoluzione Web3, The Nemesis si sta affermando come una delle piattaforme più complete e innovative nel panorama del Metaverso. Con un mix di realtà virtuale, blockchain, intelligenza artificiale e realtà aumentata, questa realtà nata in Svizzera nel 2020 promette di ridefinire il futuro dell’intrattenimento e della socialità online. Ne abbiamo parlato con Alessandro De Grandi, fondatore e CEO, per scoprire visione, tecnologia e ambizioni del progetto.
Una piattaforma pensata per esperienze immersive
«The Nemesis è un ecosistema digitale accessibile e intuitivo, pensato non solo per i gamer, ma anche per brand, creator e community» spiega De Grandi. Basta un browser o un’app per iOS e Android per accedere a un mondo dove esperienze interattive, eventi live e sfide a premi si fondono con mondi virtuali personalizzati.
Brand internazionali e influencer hanno già scelto la piattaforma per coinvolgere i propri follower con esperienze immersive. La qualità grafica, la semplicità d’uso e la possibilità di monetizzare attività e contenuti sono i principali punti di forza che distinguono The Nemesis da altri competitor.
Dal gioco alla socializzazione, fino al business
«La mia ispirazione nasce nel 2008, con Second Life. Da allora ho sempre creduto nel potenziale dei mondi virtuali come luoghi di socialità, prima ancora che di gioco» racconta De Grandi. È proprio questa visione a guidare l’evoluzione di The Nemesis: un Metaverso sociale, in cui gli utenti non solo giocano, ma vivono esperienze condivise.
La piattaforma si fonda su un modello play-and-earn, che consente agli utenti di guadagnare tempo trascorso nel Metaverso grazie al token NEMS, utilizzabile per acquistare terreni, NFT e asset in-game.
Tecnologie integrate e IA applicata al Metaverso
Ciò che rende The Nemesis un vero e proprio unicum è l’integrazione simultanea di più tecnologie avanzate: WebTech, Realtà Aumentata, AI e NFT. «La maggior parte dei progetti si concentra su una sola tecnologia. Noi, invece, le stiamo combinando per costruire un Metaverso veramente interconnesso» spiega De Grandi.
L’Intelligenza Artificiale è ormai da anni una presenza costante nel mondo del gaming, ma in “The Nemesis” viene sfruttata in modo innovativo e strategico per arricchire l’esperienza immersiva degli utenti. Tra le sue applicazioni principali troviamo gli NPC intelligenti, ovvero non-player characters, progettati per interagire in modo dinamico con i giocatori, assumendo il ruolo di guide o avversari. L’IA alimenta anche gli assistenti virtuali, capaci di adattarsi alle esigenze individuali degli utenti e di accompagnarli in modo personalizzato nei diversi mondi digitali. Uno dei progetti più ambiziosi, attualmente ancora in fase di sviluppo, riguarda la generazione di mondi attraverso l’IA. Questa tecnologia consentirà la creazione automatica di mondi virtuali sempre nuovi, dove l’unico limite sarà l’immaginazione dell’utente.
Il futuro di The Nemesis
Il Metaverso non è soltanto una piattaforma dove gli utenti possono guadagnare, ma rappresenta anche un’opportunità occupazionale: «Serviranno nuovi ruoli, come architetti digitali, designer di mondi, o trainer per avatar» spiega De Grandi. Un ecosistema che non si limita al gaming, ma punta a diventare un nuovo spazio economico e culturale.
The Nemesis ha già ospitato eventi virtuali d’impatto, come l’edizione digitale di Lucca Comics & Games, oltre a collaborazioni con Alessandro Del Piero, Crypto Art Begins, e l’ecosistema Ready Player Me. Con il lancio di ambienti come il Nokuverse e Le Méta-Tour della Formula 1, la piattaforma dimostra di saper fondere sport, cultura pop e tecnologia in esperienze coinvolgenti.
The Nemesis si presenta come un ponte tra Web2 e Web3, abbattendo le barriere tecniche che finora hanno ostacolato la diffusione di esperienze immersive su larga scala. Mentre il progetto continua ad evolversi, una cosa è certa: il futuro del Metaverso passa anche da qui.